I
Mi è sempre sfuggito come, attraverso un semplice sorriso, certe persone ti fiondano nell’iperuranio per poi mollarti e farti cadere sulla dura realtà. Come ci sono finito io, frattaglie di un Icaro emotivo.
Vorrei avere per un giorno quel super potere di trasformare le persone in budini irrazionali.
Mi aveva abbandonato per il fantasma della mia gelosia.
Una mia paura fatta di labbra, orgasmi e rabbia.
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IL TRADIMENTO
Mi è sempre sfuggito come, attraverso un semplice sorriso, certe persone ti fiondano nell’iperuranio per poi mollarti e farti cadere sulla dura realtà. Come ci sono finito io, frattaglie di un Icaro emotivo. Vorrei avere per un giorno quel super potere di trasformare le persone in budini irrazionali. Mi aveva abbandonato per il fantasma della mia gelosia. Una mia paura fatta di labbra, orgasmi e rabbia.
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Puoi ribellarti quanto vuoi, ma alla fine dei conti perderai. Le anime sole non vincono mai quando si gioca con i sentimenti. Per questo ho incominciato a fregarmene a vivermi la vita come capita, senza badare troppo a cosa potrebbe succedermi da qui al prossimo week-end. Credo che questa mia disillusione universale derivi forse dalla continua depressione che mi attanaglia.
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Nonostante il tedio esistenziale ho sempre avuto una forza istintuale che mi ha sempre spinto verso degli obiettivi.
Per controbilanciare questa mia attitudine alla serietà ho da sempre ricercato quella scossa magica, capace di svoltare le giornate di merda, senza però diventare tossicodipendente.
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AMBIGUITA’
Mi sentivo sfacciatamente coraggiosa nell’andare da sola in discoteca. Non era nulla di che come posto ma, con la mia solitudine, sembrava di essere sbarcati sulla luna.
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La mia serata era iniziata molto prima di tutti gli avventori.
Diligentemente avevo tagliato limoni, lime e arance mettendo le varie fettine in diversi tupperware, con dovizia ossessivo-compulsiva, in modo tale da confondersi più avanti nella serata.
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Ai tempi trovavo piacere nell’essere immersi da un brulicare di voci e di persone.
Trovavo una tranquillità familiare in quell’entropia umana, soprattutto dopo una giornata di lavoro, da quei finti rapporti formali, da quella freddezza e paura di essere accoltellati alle spalle da un momento all’altro.
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TRIANGOLAZIONI D’ODIO
“Mi sono stufato di farti da spalla ogni volta che usciamo, è incredibile come poi finiamo per annoiarci. Probabilmente hanno ragione tutte quelle persone a drogarsi per rendere
più interessante tutto questo sudiciume.”
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Arrivai in ritardo.
I capelli afro non sono così facili da dominare e non potevo presentarmi come uno straccione: da poco ero entrato nel giro dei giusti, quelli che potevano portarmi a fare interessanti contatti lavorativi e quando sei negro, non basta dimostrare due volte il tuo
lavoro, devi giocare a fare il damerino per sopravvivere.
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Mi è successa una cosa strana questo weekend: sono stato insultato prima e picchiato poi, da dei vermiciattoli e sono pure riuscito a divertirmi senza neppure aver pippato.
I miei cari e patetici amichetti hanno finalmente capito che non me ne frega nulla di nulla, se non di spassarmela.
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II
Puoi ribellarti quanto vuoi, ma alla fine dei conti perderai. Le anime sole non vincono mai quando si gioca con i sentimenti. Per questo ho incominciato a fregarmene a vivermi la vita come capita, senza badare troppo a cosa potrebbe succedermi da qui al prossimo week-end. Credo che questa mia disillusione universale derivi forse dalla continua depressione che mi attanaglia.
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III
Nonostante il tedio esistenziale ho sempre avuto una forza istintuale che mi ha sempre spinto verso degli obiettivi.
Per controbilanciare questa mia attitudine alla serietà ho da sempre ricercato quella scossa magica, capace di svoltare le giornate di merda, senza però diventare tossicodipendente. In breve mi drogo di emozioni, di persone e di situazioni, acuendo la mia sensibilità. Questo mio comportamento prende a schiaffi le emozioni degli altri, tanto da essere stata definita la principessa puttana, ma, capita di avere rimorsi.
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I
Mi sentivo sfacciatamente coraggiosa nell’andare da sola in discoteca. Non era nulla di che come posto ma, con la mia solitudine, sembrava di essere sbarcati sulla luna.
Orgogliosa camminavo verso l’ingresso, godendo ogni percezione che mi arrivava dal mondo esterno: ero riuscita a svincolarmi da tutte le amicizie di appoggio, comode quanto dannose, e smetterla definitivamente di essere accompagnata in giro da qualcuno di sesso maschile, data la paura di essere aggredita.
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II
La mia serata era iniziata molto prima di tutti gli avventori.
Diligentemente avevo tagliato limoni, lime e arance mettendo le varie fettine in diversi tupperware, con dovizia ossessivo-compulsiva, in modo tale da confondersi più avanti nella serata.
Pulii le saliere e le riempii, lucidai il balcone di acciaio e gli specchi posti dietro alle file ordinate di super alcolici.
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III
Provavo una tranquillità familiare in quell’entropia umana, soprattutto dopo una giornata di lavoro, lontana da quei finiti rapporti formali, da quella freddezza e paura di essere accoltellati alle spalle da un momento all’altro.
Per una strana combinazione di eventi, in città ero conosciuta in tutti i luoghi di aggregazione sociale, potevo così semplicemente uscire e vedere come sarebbe andata la serata, intuendo a priori che mi sarei comunque divertita.
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I
“Mi sono stufato di farti da spalla ogni volta che usciamo, è incredibile come poi finiamo per annoiarci. Probabilmente hanno ragione tutte quelle persone a drogarsi per rendere
più interessante tutto questo sudiciume.”
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II
Arrivai in ritardo.
I capelli afro non sono così facili da dominare e non potevo presentarmi come uno straccione: da poco ero entrato nel giro dei giusti, quelli che potevano portarmi a fare interessanti contatti lavorativi e quando sei negro, non basta dimostrare due volte il tuo
lavoro, devi giocare a fare il damerino per sopravvivere.
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III
Mi è successa una cosa strana questo weekend: sono stato insultato prima e picchiato poi, da dei vermiciattoli e sono pure riuscito a divertirmi senza neppure aver pippato.
I miei cari e patetici amichetti hanno finalmente capito che non me ne frega nulla di nulla, se non di spassarmela.
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